01. Documento626
SCUOLA …………………………………
…………………………………..
Documento sulla Sicurezza
documento contenente la
valutazione dei rischi
e le misure di prevenzione e protezione
adottate
ex-art. 4 D.Lgs 626/94 e
D.Lgs 242/96
PREMESSA
L’articolo 4 del D.Lgs. 626/94, così
come modificato dal D.Lgs. 242/96, prevede che il Datore di lavoro in relazione
alla natura dell’attività della Scuola ......... valuti nella scelta delle
attrezzature di lavoro e delle sostanze o dei preparati chimici impiegati,
nonchè nella sistemazione dei luoghi di lavoro, i rischi per la sicurezza e per
la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli dei gruppi di lavoratori
volontari operanti nell’unità produttiva e gli alunni equiparati ai lavoratori.
Viene chiesto quindi al Datore di
Lavoro, di sviluppare un procedimento di analisi e valutazione dei rischi
presenti a seguito del quale elabora un documento (art. 4 comma 2) contenente
una relazione sulla valutazione dei rischi.
In tale documento devono essere
precisati i criteri adottati per la valutazione stessa, l’individuazione delle
misure di prevenzione e protezione e dei dispositivi di protezione individuale
(DPI), conseguenti alla valutazione di cui al comma a), nonchè il programma
delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei
livelli di sicurezza.
Il Decreto elenca all’art. 3 le misure
generali per la protezione della salute e per la sicurezza dei lavoratori: esse
consistono, tra l’altro, nella eliminazione o riduzione al minimo dei rischi
presenti; nella sostituzione di ciò che è pericoloso con ciò che è meno
pericoloso; nel rispetto dei principi ergonomici; nell’utilizzo limitato degli
agenti chimici, fisici e biologici sui luoghi di lavoro; nel controllo
sanitario dei lavoratori in funzione dei rischi specifici; nell’adozione di
misure igieniche; nella regolare manutenzione degli ambienti e attrezzature;
nella predisposizione dei piani di sicurezza e nell’apposizione della
segnaletica di sicurezza; nella formazione dei lavoratori.
Il presente documento si articola nelle
seguenti sezioni:
1. Descrizione
dei criteri adottati nella valutazione dei rischi (art. 4, comma 2, lett.a)
1.1 Individuazione della lavorazione
1.2 Identificazione dei fattori di rischio e
individuazione dei pericoli di esposizione
1.3 Schede di Valutazione e stima dei rischi
residui di esposizione
1.4 Programma di attuazione delle misure di
prevenzione e protezione
2. Raccolta
delle informazioni generali della Scuola .........
2.1 Identificazione della Scuola .........
2.2 Descrizione locali ed attività
2.3 Sostanze e preparati chimici utilizzati
2.4 Organigramma delle funzioni
2.5 Servizio di Prevenzione e Protezione:
2.6 Relazione sull’andamento degli infortuni
e delle malattie professionali
3. Relazione
di Valutazione dei rischi
3.1 Schede
di valutazione dei rischi nelle quali sono anche esplicitate le misure di
prevenzione adottate e le attrezzature di protezione utilizzate
3.2 Programma
delle azioni di intervento per l’attuazione delle misure di prevenzione e
protezione (art. 4, comma 2, lett.c)
3.3 Presidi di Pronto Soccorso
3.4 Emergenza e Antincendio
3.5 Riunione periodica di prevenzione e
protezione dai rischi
3.6 Allegati
3.7 Nota finale
1. CRITERI
Nella nuova disciplina introdotta dal
D.Lgs. 626/94 la valutazione del rischio rappresenta l’individuazione di tutti
i fattori di rischio esistenti in azienda e delle loro reciproche interazioni,
nonchè la valutazione della loro entità, effettuata ove necessario, mediante
metodi analitici o strumentali. Alcune definizioni:
Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di un determinato
fattore (materiale, attrezzature o metodi di lavoro, ...) avente il potenziale
di causare danni.
Rischio: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale
di danno nelle condizioni di impiego ovvero di esposizione, di un determinato
fattore, nonchè le dimensioni possibili del danno stesso.
Valutazione
del Rischio: procedimento di
valutazione della possibile entità del danno, quale conseguenza del rischio per
la sicurezza e la salute dei lavoratori nell’espletamento delle loro mansioni,
derivante dal verificarsi di un pericolo sul luogo di lavoro.
L’obiettivo della valutazione è realizzare uno
strumento in grado di permettere di individuare le misure di prevenzione e di
pianificare l’attuazione, il miglioramento e il controllo al fine di
verificarne l’efficacia e l’efficienza. In tale contesto si potranno confermare
le misure di prevenzione già in atto o decidere di modificarle, per migliorarle
in relazione alle innovazioni di carattere tecnico od organizzativo
sopravvenute in materia di sicurezza. Nella Valutazione dei Rischi si è
proceduto secondo le fasi 1.1, 1.2, 1.3 e 1.4.
1.1
Individuazione della lavorazione
Tale fase di valutazione è stata eseguita
attraverso la descrizione della lavorazione svolta nell’ambiente di lavoro
preso in esame considerando le attrezzature di lavoro, le sostanze impiegate,
il tipo di lavoro eseguito nei diversi spazi di lavoro con relative mansioni.
1.2
Identificazione dei fattori di rischio e individuazione dei pericoli di
esposizione
In questa fase della valutazione sono
state identificate le potenziali fonti di pericolo in tutti gli aspetti dell’attività
lavorativa. Sono state effettuate osservazioni relative a:
· ambiente
di lavoro: - condizioni strutturali
-
sicurezza degli impianti e delle macchine e delle attrezzature utilizzate
-
condizioni ambientali
· postazione
di lavoro: - identificazione ed esame
dei compiti eseguiti sul posto di lavoro
-
osservazione del lavoro in corso di esecuzione
-
ergonomia del posto di lavoro
L’identificazione dei rischi presenti in azienda viene
effettuata sulla base di una griglia di partenza che comprende 4 gruppi di
fonti di pericolo suddivise a loro volta in 22 fattori di rischio.In questa
specifica situazione i fattori di rischio controllati sono stati quelli
sottolineati in Tabella 1.
Tabella 1
· Fonti di pericolo attivo:
1.
Macchine
2.
Apparecchi di sollevamento
3.
Apparecchi a pressione
4.
Apparecchi di trasporto e movimentazione interna
5.
Attrezzature manuali
6.
Impianti elettrici
7.
Sorgenti di incendio ed esplosione
· Fonti di pericolo passivo:
8.
Locale di lavoro
9.
Locali di interconnessione
10.
Depositi, magazzini, servizi igienici
· Fonti di pericolo per la salute:
11.
Agenti chimici
12.
Rumore
13.
Vibrazioni
14.
Radiazioni non ionizzanti
15.
Radiazioni ionizzanti
16.
Agenti biologici
17.
Movimentazione manuale dei carichi
18.
Esposizione agenti cancerogeni
· Fonti di mancato benessere:
19.
Videoterminali
20.
Ergonomia del posto di lavoro
21.
Illuminazione
22.
Microclima.
1.3 Schede di
valutazione e stima dei pericoli residui di esposizione
I fattori di rischio individuati sono elencati in un Quadro
Riassuntivo al punto 3 (scheda di valutazione) dove vengono anche indicati
tutti i possibili pericoli associati insieme alle relative misure di sicurezza
e i sistemi di prevenzione già attuati in azienda.
Per ogni pericolo residuo (per il quale non siano
state attuate misure di sicurezza), sono elencate le misure di prevenzione e
protezione da attuare che fanno parte integrante del programma di bonifica
della Scuola ......... (programma di attuazione delle misure di prevenzione e
protezione).
1.4 Programma
di Attuazione delle misure di prevenzione e protezione
Dopo l’identificazione dei rischi e la loro
valutazione gli interventi devono essere quelli della prevenzione e della
protezione sapendo che:
· prevenzione è ciò che tende ad impedire il
verificarsi di un danno, per cui ne impedisce la probabilità di accadimento
· protezione è ciò che tende a diminuire
l’effetto per cui diminuisce la gravità del danno.
Quindi l’obiettivo del programma di bonifica è il
miglioramento della salute e sicurezza in azienda attraverso l’eliminazione del
rischio o la riduzione al minimo della sua gravità.
Gran parte degli infortuni sul lavoro dipende dalla
scarsa attenzione prestata alle misure di prevenzione e sicurezza ma anche alla
scarsa informazione-formazione data ai lavoratori sulla corretta attuazione di
tali misure.
2. INFORMAZIONI GENERALI
SULLA SCUOLA
2.1
Identificazione della Scuola .........
Denominazione e ragione
sociale:
Sede legale:
Telefono:
Rappresentante legale:
Azienda ASL competente: ASL
di
Comando Vigili del Fuoco
competente:
Ispettorato del Lavoro
competente:
INAIL competente:
Tipo di attività svolta:
Settore produttivo o
merceologico: servizi
Contratto Collettivo
Nazionale applicato:
Numero di lavoratori
occupati a dicembre 2002: … ( …
dipendenti; …. collaboratori)
Periodo in cui è stata
effettuata la valutazione dei rischi: dicembre
1996
Ultima revisione del
documento di valutazione dei rischi: ……………….2004
Sede unica
(amministrazione e produzione)
Sede:
Superficie totale: circa
mq.
Distanza dalle
abitazioni: confinanti
Distanza da altre
attività produttive: circa mt
2.2
Descrizione della Scuola, struttura organizzativa
L’attività della Scuola consiste in servizi ………….., in particolare:
1. Gestione di ………….
2. Gestione spazi per corsi di formazione per adulti
3. Organizzazione e gestione di Corsi per adulti su
diversi argomenti (fotografia etc.)
La sede unica della Scuola si trova in ………….. e
consiste in un ufficio di circa 15 mq,
dove vengono svolte le attività di amministrazione, e di un edifico su
tre piani con annesso locale cucina , mensa e refettorio……………...
2.3
Sostanze e preparati chimici utilizzati
Si utilizzano esclusivamente detergenti e materiale
per la pulizia, ma non sono a disposizione le schede di sicurezza relative a
tutti i prodotti in uso. Sono state comunque richieste ai fornitori prima
verbalmente e poi con lettera scritta in allegato.
(in allegato le relative schede tecniche e
di sicurezza)
2.4 Organigramma delle funzioni (aggiornato a dicembre 2003)
Presidente Consiglio di
Amministrazione – Dirigente Scolastico:
Lavoratori dipendenti:
N…….., di cui N.°…….. tempo pieno e N.°.
…….part-time
Collaboratori Volontari:
circa ……… persone
2.5 Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione dai
Rischi
La normativa prevede che il datore di
lavoro si avvalga di due figure di riferimento costituite dal Responsabile del
Servizio di Prevenzione e Protezione, ruolo che può essere svolto dallo stesso
datore di lavoro (art. 10), e dal medico competente, con compiti specifici
chiaramente elencati agli art. 9 e 17.
Queste due figure di riferimento dovranno
poi interloquire con tutte le altre figure che, a vario titolo, devono
concorrere a garantire la sicurezza in Azienda: dai Rappresentanti dei
Lavoratori per la Sicurezza, ai lavoratori designati per il servizio di pronto
soccorso e per l’evacuazione ed emergenza antincendio, ai vari consulenti
impiantisti.
In questo modo sarà possibile costruire un
sistema di sicurezza che costituisca, come indica l’art. 3 del D.Lgs 626/94, un
complesso che integri in modo coerente le condizioni tecniche produttive ed
organizzative con i criteri di prevenzione dei rischi negli ambienti di lavoro.
2.6 Organizzazione del Servizio di Prevenzione e Protezione dai
Rischi
Date le caratteristiche della Scuola
......... le figure previste dalla Legge 626 coincidono con il poco personale
dipendente ed il Datore di Lavoro si è fatto carico di dividere le diverse
responsabilità ed incarichi previste dalla legge.
q Responsabile del Servizio di
Protezione e Prevenzione: …………….(Vedi
lettera spedita il …………………………………ad ASL
ed Ispettorato Lavoro)
q
Addetti Servizio di Pronto Soccorso – Antincendio –
Evacuazione : …………….
q Rappresentante dei Lavoratori per la
Sicurezza:
q Medico Competente: (indicarlo se
obbligatorio)
2.7
Relazione sull’andamento degli infortuni e delle malattie professionali
Non risultano registrati infortuni avvenuti, il
registro infortuni risulta a norma secondo l’art. 403 del DPR n. 407/55, con
tutte le pagine vidimate e certificato c/o USSL.
Spesso rivestono una certa importanza anche i
microinfortuni, cioè gli infortuni con inabilità temporanea inferiore ai tre
giorni, per i quali non vi è l’obbligo della denuncia all’Inail nè della
registrazione.
Da maggio 1996 (D.Lgs 242 art. 4 lett. o) vige
l’obbligo di registrazione (non di denuncia all’Inail) anche degli infortuni di
un solo giorno che verranno annotati in un quaderno apposito tenuto
nell’Ufficio Amministrativo.
3. SCHEDE
DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
3.1.1. RISCHI
GENERALI COMUNI
1. FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUATI:
·
Incendio/esplosione
per la presenza di sostanze infiammabili
·
Fuga di gas
·
Corto circuito
·
Caduta oggetti
dall’alto
·
Lesioni per
caduta su pavimenti scivolosi (contusioni, distorsioni, fratture)
·
Elettrocuzione
dovuta all’uso di utensili e impianti elettrici
·
Lesioni,
contusioni dovuta alla caduta di contenitori, confezioni da scaffali, ecc.
2. POSSIBILI DANNI ALLA SALUTE:
·
Possibili
dermatiti o allergie per contatto con sostanze detergenti o disinfettanti
·
Traumi e lesioni
in seguito a scivolamenti e cadute
·
Traumi e lesioni
in seguito a cadute dall’alto (da scale portatili)
3. MISURE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE DA ADOTTARE:
·
Periodicamente
prevedere la pulizia dell’aspiratore e dei filtri cappa e impianto riscaldamento
aria
·
Verificare che
l’estintore del locale caldaia sia a norma
·
Detergenti per
pulizia (richiesta SCHEDE SICUREZZA)
·
Verifica
prescrizioni studio Ing.
·
Controllare
periodicamente lo stato delle canne fumarie metalliche
·
In prossimità del
punto d’innesto delle canne fumarie metalliche nel muro non devono esserci
annerimenti
·
Ogni anno
all’inizio della stagione far controllare impianto gas e riscaldamento da un
tecnico specializzato
·
Assicurarsi che
l’impianto elettrico sia sempre in ottimo stato e prevedere verifica biennale
messa a terra da parte di un tecnico abilitato
·
Non usare acqua
per spegnere principi di incendio su parti elettriche
·
Prima di eseguire
qualsiasi lavoro presso apparecchiature o impianti elettrici (es. cambiare
lampadine) togliere la tensione
azionando l’interruttore generale o il salvavita
·
Usare sempre
spine tripolari e non estrarre la spina tirando dal filo
·
Usare scale
portatili che diano sicurezza negli appoggi
·
Verificare il
funzionamento delle luci di sicurezza ogni sei mesi
·
Se la
potenzialità complessiva dei bruciatori presenti (impianto di riscaldamento,
forni) supera le 100.000 Kcal, l’attività rientra tra quelle soggette al
controllo de VVF ai fini del rilascio del Certificato Prevenzione Incendi
3.1.2. AULE E
ATTIVITA’ DIDATTICHE
FATTORI
DI RISCHIO A SECONDA DELLE DIVERSE MANSIONI
(tratto da
Scuola Sicura Dossier Ambiente Lavoro Milano)
Capo
d’istituto
Nel
caso di questa figura si ravvisano rischi gravi sul versane della fatica
mentale e dello stress causati da compiti di responsabilità e al fatto di
essere figura unica nell’istituto.
Incidono
pesantemente sui capi d’istituto :
-
La frustrazione
derivante da rapporti fortemente
gerarchizzati con l’amministrazione centrale;
-
L’impatto con
continue pastoie burocratiche , che rendono difficile la gestione dell’istituto
;
-
La delicatezza
dei vari rapporti relazionali da intrattenere (EELL, Provveditorati, docenti e
non docenti, studenti, genitori);
-
La difficoltà a
garantire la funzionalità del servizio, senza strumenti di gestione effettiva
del personale.
Ad
aggravare la situazione contribuisce il
continuo incremento dei carichi di lavoro e delle responsabilità da
assumere, ai quali, peraltro, non fa riscontro un aumento di riconoscimento
(sociale/giuridico/economico).
Docenti
Nell’ambito
delle attività esercite dai docenti si ravvisano in particolare :
-
Attività di
assistenza (concentrata essenzialmente nei primi ordini di scuola);
-
Attività
relazionali;
-
Attività
didattico educative.
I
fattori di rischio variano in modo considerevole in relazione alla prevalenza
delle attività svolte.
Nelle
scuole materne ed elementari avrà più spazio l’attività di assistenza e
soprattutto ad essa si collegano i rischi.
Nella
scuola secondaria si concentrano in momenti specifici dell’attività didattica
(uso dei laboratori nelle scuole secondarie di secondo grado)
Rischi
(a) rumorosità;
(b) stress;
(c) sforzo vocale;
(d) allergie;
(e) infortuni;
(f) posture;
(g) rischio biologico.
a.
La rumorosità , di cui abbiamo già esaminato gli effetti, è
una delle condizioni caratteristiche del lavoro
dei / delle docenti.
Essa
è sottoposta a variazione in relazione a :
-
numero e
caratteristiche degli allievi;
-
alla
disponibilità degli spazi;
-
tipo delle
attività svolte.
Il
rumore ha come risultato la necessità da parte dell’insegnante di alzare la
voce.
Ciò
genera uno sforzo vocale che non è eliminabile in assoluto, ma potrebbe essere
ridotto.
Bonifiche
-
abbattimento
della rumorosità ambientale con una miglior disposizione degli spazi.
-
Insonorizzazione
(specialmente dei locali mensa), con pannelli fonoassorbenti.
-
Più funzionale
organizzazione del lavoro (compresenze, lavori
di gruppo).
Perchè
le modifiche dell’organizzazione del lavoro siano efficaci per l’abbattimento
della rumorosità , è, però necessario disporre di spazi che permettano di
dividere gli allievi in gruppi e di lavorare in locali non sovraffollati.
Sarebbe
anche efficace poter disporre usualmente di spazi verdi attrezzati e idonei a
permettere il liberarsi dell’esuberanza degli allievi.
b.
Stress specifico nel lavoro docente
Fattori
di stress derivano da :
-
rapporto
relazionale stretto con allievi di ogni fascia di età;
-
obblighi di
vigilanza (specialmente nei confronti degli/delle allievi/e più giovani);
-
impossibilità di
appoggiarsi a collaudati modelli di comportamento sempre riproducibili;
-
forti livelli di
instabilità nell’impostazione del dialogo educativo;
-
ripetitività
nelle modalità di erogazione del servizio;
-
scarsa
gratificazione;
-
scarsa vivibilità
sociale;
-
scarso
riconoscimento economico;
-
difficoltà di
cambio di mansioni senza introdurre elementi di discontinuità nella carriera
(concorsi, che, a loro volta, generano stress);
-
scarso
riconoscimento della professionalità acquisita;
-
difficoltà a
utilizzare integralmente la professionalità acquisita;
-
scarse possibilità
di carriera.
Osservando
poi la tabella già allegata sui fattori di stress dovuti a sotto e sovra
stimolazione appare assai chiara la natura ambivalente degli elementi di
stress. I docenti nella loro funzione sono continuamente sovra e sotto
stimolati, in quanto il loro lavoro nell’aspetto impiegatizio o burocratico li
sottopone a compiti spesso poco motivanti e ripetitivi , quello didattico a
continue stimolazioni.
Assai
frustrante appare poi la mancata possibilità di verifica della propria azione
formativa in quanto le eventuali ricadute sono apprezzabili solo in tempi molto
lunghi e peraltro l’efficacia dell’azione è difficilmente riconoscibile a causa
dell’intersecarsi degli stimoli ai quali i / le giovani sono sottoposti.
Bonifiche
-
reale attivazione
di meccanismi incentivanti
-
maggiore
flessibilità nell’organizzazione del lavoro
-
riconoscimento
delle competenze
-
attuazione delle
figure di sistema che consentirebbero di seguire percorsi differenziati.
c.
Sforzo vocale
Può
essere amplificato dalle condizioni di rumorosità e dalle modalità di approccio
con l’aula.
Bonifiche
-
insonorizzazione
delle aule
-
tecniche di
educazione vocale
-
organizzazione
del lavoro
d.
Allergie
Esse
in larga misura derivano dalla cattiva climatizzazione.
Hanno
però una certa incidenza anche le allergie da polveri di gesso e altre allergie
derivanti da cattiva manutenzione dei locali.
Alcune
persone hanno riscontrato allergie da contatto con i guanti di gomma.
Bonifiche
-
sostituzione
delle lavagne con lavagne luminose, lavagne a fogli mobili o con altre lavagne
su cui sia possibile utilizzando pennarelli
-
una migliore
pulizia dei locali per garantire un ambiente meno saturo di germi, batteri,
miceti, polveri, acari
-
in caso di
allergia ai guanti di gomma è possibile utilizzare apposite creme isolanti.
e.
Infortuni e posture
Alcuni
dei fattori di rischio individuati interessano in modo particolare alcuni
docenti o sono proprio di determinati ordini di scuola.
Gli
incidenti sono più frequenti nelle palestre e nei laboratori e quindi
riguardano in modo particolare i docenti che li conducono.
Nel
loro caso il perfetto stato di manutenzione dei locali e delle attrezzature e
la continua attenzione servono certamente a ridurre i rischi.
Le
insegnanti di scuola materna ed elementare hanno maggiori rischi da postura:
esse infatti sono sovente costrette a inginocchiarsi , chinarsi, mantenere
posizioni flesse per lavori di cura o per rispondere alle esigenze affettive
degli allievi . Sono sottoposte inoltre a prolungate permanenze in piedi.
Inoltre
assumono frequentemente posture incongrue
perchè agiscono in un habitat progettato a misura di bambino.
Frequentemente
devono anche sollevare i bambini, effettuando una vera e propria movimentazione
manuale di carichi, per di più in condizioni di particolare delicatezza (i
bimbi non sono sacchi di patate, non stanno fermi ecc.)
Da
ciò derivano rischi di lombalgie acute ed ernie discali, disturbi cronici della
colonna dorso lombare.
Per
quasi tutti gli insegnanti esiste il disagio di non disporre di arredi idonei.
Bonifiche
-
attenzione alla
postura
-
educazione
posturale
-
esercizi di
rinforzo
-
fornitura di
arredi idonei.
f.
Rischio biologico
Per
le insegnanti di scuole materne ed elementari ed in particolare per gli
insegnanti di sostegno sono inoltre frequenti i rischi di contagio per il
contatto diretto con bambini/e nei cambi, nella somministrazione di cibo, nelle
attività.
L’età
dei bambini rende anche probabile il verificarsi di piccole ferite con
fuoriuscite ematiche , possibili fonti di contaminazione.
E’
possibile anche il contatto con feci : in questo caso sono maggiormente a
rischio le insegnanti elementari perchè, diversamente di quanto non avviene per
le docenti di scuola materna, per esse non esiste la dotazione di guanti di
gomma.
Specie
per le insegnanti in gravidanza il
rischio è particolarmente elevato perchè alcuni contagi possono
provocare aborti o malformazioni del feto.
Il
rischio biologico esiste, comunque, per tutti i docenti che si trovano in
costante relazione contatto con molti soggetti.
Bonifiche
-
cambi d’aria
-
pulizia dei
locali
-
uso generalizzato
dei guanti monouso
Collaboratore scolastico
-
Esegue ,
nell’ambito di specifiche istruzioni e con responsabilità connessa alla
corretta esecuzione del proprio lavoro, attività caratterizzata da procedure
ben definite che richiedono preparazione professionale non specialistica.
-
E’ addetto ai
servizi generali della scuola con compiti di accoglienza e di sorveglianza nei
confronti degli alunni e del pubblico; di pulizia e di carattere materiale
inerenti l’uso dei locali, degli spazi scolastici e degli arredi ; di vigilanza
sugli alunni, di custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici di
collaborazione con i docenti
In
particolare svolge le seguenti mansioni :
-
sorveglianza
degli alunni nelle aule, nei laboratori, nelle officine e negli spazi comuni,
in occasione di momentanea assenza degli insegnanti;
-
concorso in
accompagnamento degli alunni in occasione del loro trasferimento dai locali
della scuola ad altre sedi anche non scolastiche;
-
custodia e
sorveglianza, anche notturna, con servizio di portineria, degli ingressi delle
istituzioni scolastiche ed educative con apertura e chiusura degli stessi, per
lo svolgimento delle attività scolastiche e delle altre connesse al
funzionamento della scuola;
-
pulizia dei
locali scolastici, degli spazi scoperti, degli arredi e relative pertinenze ,
anche con l’ausilio di mezzi meccanici ;
-
compiti di
carattere materiale inerenti al servizio, compreso lo spostamento delle
suppellettili, nonchè , nelle istituzioni convittuali, il trasporto dei generi
alimentari e lo svolgimento di tutte le attività connesse con i servizi di
mensa e cucina;
-
lavaggio delle
stoviglie nelle istituzioni scolastiche in cui le esercitazioni didattiche
comportino l’uso della cucina e della sala bar;
-
servizi eterni
inerenti la qualifica.
Può
infine svolgere :
-
attività inerenti
alla piccola manutenzione dei beni mobili e immobili, giardinaggio, e simili;
-
attività di
supporto all’attività amministrativa e alla attività didattica nonchè ai
servizi di mensa;
-
assistenza agli
alunni portatori di handicap, fornendo ad essi ausilio materiale nell’accesso
dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno di tali strutture e
nell’uscita da esse, nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene
personale;
-
compiti di
centralinista telefonico, di conduttore di impianti di riscaldamento purchè
provvisto di apposita patente, di manovratore di montacarichi e ascensori.
-
In relazione alle
esigenze emergenti nel sistema formativo, con riguardo anche all’integrazione
di alunni portatori di handicap e alla prevenzione della dispersione
scolastica, partecipa a specifiche iniziative di formazione e aggiornamento.
I
collaboratori scolastici hanno pertanto compiti di tipo :
-
relazionale (con
studenti, docenti, persone esterne all’istituto)
-
di custodia
-
di manutenzione e
pulizia
-
di ausilio
tecnico
Rischi
- stress: i compiti relazionali, soprattutto
in rapporto alla delicata funzione di supporto a studenti portatori di handicap
introducono elementi di tensione e stress ( vedere il capitolo specifico), così
come può farlo la responsabilità della
custodia.
-
rischio biologico
legato alla cura dell’igiene dei portatori di handicap e alla loro assistenza
per l’uso dei servizi igienici ( possibile contatto con batteri, virus, miceti)
-
rischi per la salute
connessi alle operazioni di pulizia. Essi non risultano di particolare
intensità e sono sostanzialmente analogabili a quelli che si corrono per l’uso
degli stessi prodotti e macchine impiegati per uso domestico.
Proprio
per questa apparente facilità e usualità delle mansioni svolte la
sottovalutazione complessiva del rischio può indurre a comportamenti non
attenti a causare incidenti.
I
danni possibili sono rappresentati da .
-
infortuni per
scivolamento o cadute o urti contro arredi (contusioni, fratture, traumi)
-
dermatiti da
contatto , irritative e/o allergiche . Infatti essi possono entrare in contatto
con detergenti, solventi, sbiancanti.
Esistono
poi cause chimiche sensibilizzanti quali :
-
sali di cromo
esavalente
-
essenza di
trementina (deltacarene)
-
nichel
-
coloranti
anilinici
-
resina fenolica
-
additivi in
saponi e detersivi
-
sostanze
contenute in guanti di gomma
Sono
ipotizzabili danni da errato uso di sostanze (es. ustioni o severe irritazioni
cutaneo mucose per soluzioni troppo concentrate)
-
reazioni
allergiche a carico dell’apparato respiratorio o riniti e congiuntiviti per
prodotti utilizzati per la pulizia (detergenti, disinfettanti, solventi) specie
in caso di nebulizzazione del prodotto in ambienti di piccole dimensioni e
scarsamente aerati o a causa di polveri
-
lesioni oculari
di tipo irritativo in caso di contatto
-
irritazione delle
vie aeree e cefalee, per inalazione di prodotti con solventi organici
-
rischi di
folgorazione o ustioni nell’uso delle macchine semplici eventualmente usate
-
possibili danni
da radiazioni elettromagnetiche a bassa e bassissima frequenza (18-20 KH2 E
5060 khz) emesse da apparecchi elettrici ed elettronici: gli effetti di queste
radiazioni sono tuttora poco indagati e oscuri.
Bonifiche
-
tenere un
continuo livello di attenzione,
-
rispettare le
norme antinfortunistiche
-
esiste anche una
circolare (n. 5485 del 18 novembre 1950) che dà indicazioni estremamente
chiarificanti per quanto riguarda le mansioni del personale degli istituti di
istruzione media di primo e secondo grado. Essa dice :” dovranno essere prese
tutte le precauzioni perchè dai lavori di pulizia dei locali, dei vetri, delle
finestre, dei lampadari e dei soffitti non derivi al personale di servizio
alcun pericolo per l’incolumità personale; nel caso che le finestre siano
sprovviste dei necessari schermi (persiane, avvolgibili, inferriate o tende
esterne fissabili) e che non vi sia disponibilità di utensili sicuri (
scale a libretto solide, spazzoloni di sufficiente lunghezza ecc) per detergere
senza rischio vetri alti, lampadari o soffitti, i Capi d’istituto dovranno
invitare l’Ente a carino del quale è la manutenzione dell’istituto stesso a fornire detto materiale mancante o,
in caso negativo, ad adibire a tali lavori rischiosi personale specializzato”.
-
Adottare ausili a
norma di legge. Ad esempio le caratteristiche delle scale portatili sono
chiaramente stabilite nell’art. 18 capo III° del DPR 547/55
-
Evitare
accuratamente il contatto con i prodotti di pulizia, usando sempre i guanti
-
Essere informati
sulla natura fisica , le proprietà chimiche e i possibili rischi che possono
derivare dai prodotti e le misure da prendere in caso di infortunio
-
Fare uso corretto
degli strumenti elettrici
-
Controllare che
gli apparecchi sino a norma prima di usarli
-
Rischi da
sollevamento e spostamento di pesi
-
Considerato che
tra i compiti previsti dal mansionario è
compreso lo spostamento delle suppellettili
-
Essi possono
essere origine di strappi muscolari, ernie o artrosi della colonna vertebrale.
-
Occorre pertanto
che i lavoratori siano informati della corretta procedura per il trasporto e il
sollevamento dei pesi . Va inoltre ricordato che la l. 635/34, ancora in
vigore, determina in 20 kg . il peso massimo sollevabile da nonne adulte.
Ricordiamo per inciso che la l. 1204/71 stabilisce che le donne in gestazione e
fino a 7 mesi dopo il parto non debbano essere adibite al trasporto e
sollevamento pesi e che il decreto legislativo 645 lo integra.
Se
venissero condotti impianti di riscaldamento, occorre che l’addetto sia
opportunamente addestrato e formato, svolga le operazioni con attenzione,
conoscenza dell’impianto, ottemperanze alle istruzioni, oltre che, naturalmente
la garanzia della perfetta manutenzione e funzionalità dell’impianto stesso.
3.1.3.
CUCINA
1. FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUATI:
·
Lesioni per
caduta su pavimenti scivolosi (contusioni, distorsioni, fratture)
·
Elettrocuzione
dovuta all’uso di utensili e impianti elettrici
·
Lesioni,
contusioni dovuta alla caduta di contenitori, confezioni da scaffali, ecc.
·
Uso di
apparecchiature a gas
·
Allagamenti per
cattivo funzionamento di lavatrici e lavastoviglie
·
Contatto con
fuoco, liquidi e oggetti bollenti
·
Scivolamento e
cadute per pavimenti sdrucciolevoli e ingombri
·
Ferite da taglio
nella lavorazione delle carni
·
Lesioni dovute
alla presenza di ostacoli
2. POSSIBILI DANNI ALLA SALUTE:
·
Insufficienza
venosa agli arti inferiori da posizione eretta continua e microclima caldo
umido
·
Patologie della
colonna vertebrale (lombartrosi, ecc.) e degli arti superiori (epicondiliti) da
movimentazione carichi, movimenti ripetitivi, microclima umido
·
aumento rischio
di malattie respiratorie da raffreddamento, inquinamento dell’aria dovuto alla
cottura dei cibi: bronchiti, raffreddori, allergie
·
scottature e
ustioni
·
Tagli e lesioni
da uso di apparecchiature taglienti
·
Si ricorda che
comunque la manipolazione di carni e di altri prodotti di derivazione animale
può comportare il rischio di contrarre infezioni, soprattutto se i prodotti
sono trasportati e conservati in condizioni di scarsa igiene e pulizia
3. MISURE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE DA ADOTTARE:
·
Estintore CO2 in
cucina
·
Realizzare una
pavimentazione antiscivolo in conformità al D.L 537 e con pendenza sufficiente
tale da consentire il rapido allontanamento di eventuali svuotamenti di liquidi
·
Dotare il
personale di calzature antiscivolo con plantare anatomico idonee per una
prolungata stazione eretta (non devono essere utilizzate scarpe basse con
plantare piatto o scarpe con tacchi alti)
·
Installare idonee
cappe di aspirazione sopra i piani cottura e friggitura
·
Non lasciare i
fornelli accesi se non c’è nessuno in cucina
·
Non avvicinarsi
ai fornelli indossando abiti di materiale sintetico
·
Tenere padelle in
cottura con il manico rivolto verso l’interno
·
Non tenere
sostanze infiammabili appoggiati sui fornelli mentre i cibi sono in cottura
·
Non tenere i
fornelli esposti ad eccessiva corrente d’aria ed al termine dell’uso dei
fornelli chiudere sempre il rubinetto generale del gas.
·
Tenere i fornelli
sempre puliti e nel caso si avverta odore di gas aprire immediatamente le
finestre senza accendere luci e disinserendo l’interruttore generale della
corrente
·
Segregare gli
organi lavoratori pericolosi delle affettatrici e del tritacarne (coprilama)
·
L’interruttore di
avviamento delle macchine deve essere dotato di dispositivo che eviti
l’azionamento accidentale
·
Introdurre un
microinterruttore in modo tale che quando si toglie la protezione della lama
questa si arresti , un relè, in modo tale che sia necessario riarmare la
macchina ogni qualvolta si acceda l’interruttore generale e due interruttori
separati per l’avvio e l’arresto
·
Osservare norme
di igiene individuale (igiene delle mani, divieto di fumare o mangiare durante
il lavoro) e di pulizia delle attrezzature e degli ambienti di lavoro.
3.1.4 MENSA
1. FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUATI:
·
Lesioni per
caduta su pavimenti scivolosi (contusioni, distorsioni, fratture)
·
Lesioni,
contusioni dovuta alla caduta di contenitori, confezioni da scaffali, ecc. o
per caduta accidentale dai gradini delle scale durante l’attività di servizio
ai tavoli
·
Lesioni dovute
alla presenza di ostacoli
2. POSSIBILI DANNI ALLA SALUTE:
·
Insufficienza
venosa agli arti inferiori da posizione eretta continua e microclima caldo
umido
·
Aumento rischio
di malattie respiratorie da raffreddamento, inquinamento dell’aria dovuto ai
continui sbalzi termici a cui si è esposti.
3. MISURE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE DA ADOTTARE:
·
segnaletica
estintori e altra cartellonistica di sicurezza a rispetto del DPR 493/96
·
Osservare norme
di igiene individuale (igiene delle mani, divieto di fumare o mangiare durante
il lavoro) e di pulizia delle attrezzature e degli ambienti di lavoro
3.1.5. ALTRI
SERVIZI
1. FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUATI:
·
Lesioni arti
superiori (ferite da taglio) dovute a: taglio manuale di panini ed affettato,
uso di affettatrici, tritacarne, ecc.; pulizia di attrezzi taglienti
·
Ustioni per
contatto con parti calde dei forni ad alta temperatura
·
Lesioni
all’apparato muscolo scheletrico da movimentazione manuale dei carichi pesanti
e/o disagevoli da posture incongrue (es. trasferimento di un carico dal
pavimento al piano di lavoro; trasporto di contenitori, pentole, preparazione
delle verdure, lavaggio pentole, stoviglie ecc.;)
·
Posizione in
piedi per tempi prolungati
·
Movimentazione
manuale di marci varie: cassette di frutta, verdura, ecc.
2. POSSIBILI DANNI ALLA SALUTE:
·
Insufficienza
venosa agli arti inferiori da posizione eretta continua e microclima caldo
umido
3. MISURE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE DA ATTUARE:
·
Segnaletica
estintori e altra cartellonistica di sicurezza a rispetto del DPR 493/96
·
Porta bar da girare
verso l’esterno per evacuazione del locale.
3.1.6. SPAZI MAGAZZINO, RIPOSTIGLI, CANTINA
1. FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUATI:
·
Lesioni,
contusioni, dovute alla caduta di contenitori, confezioni da scaffali, ecc. o
per caduta accidentale dai gradini delle scale. Caduta dalle scale portatili.
·
Lesioni dovute
alla presenza di ostacoli
·
Allagamenti
dovuti al cattivo funzionamento dell’impianto idrico sanitario
2. POSSIBILI DANNI ALLA SALUTE:
·
Esposizione a
sbalzi termici e basse temperature
3. MISURE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE DA ADOTTARE:
·
Sostituzione ed
eliminazione piattina nel locale magazzino, inserire un interruttore a tempo
·
SACI bombole O2
vuote da far portar via
·
Inserire un
corrimano lungo la scala per la cantina
·
gli oggetti più
pesanti devono essere riposti negli scaffali più bassi
·
Divieto di
svolgere attività che comportano l’uso di fiamme libere
·
Evitare
l’accumulo di materiali quali carta, cartone, stracci, ecc.
·
Le aperture di
ventilazione devono essere protette con reti metalliche a maglia sottile per
evitare l’eventuale ingresso di mozziconi di sigarette
·
Divieto di
depositare sostanze liquide infiammabili e bombole di gas di qualsiasi genere,
asportare il vuoto attualmente presente (Saci O2)
·
Non istallare
impianti elettrici volanti.
3.1.7. UFFICI
1. FATTORI DI RISCHIO INDIVIDUATI:
·
affaticamento
visivo dovuto a: uso di videoterminali
per molte ore; scorretta illuminazione artificiale; scarsa o assente
illuminazione naturale; arredo non adeguato dal punto di visto cromatico
·
Posizione di
lavoro inadeguata (arredo al VDT)
2. POSSIBILI DANNI ALLA SALUTE:
·
disturbi
muscolo-scheletrici della colonna vertebrale (dolenzia, artrosi) legati alla
posizione di lavoro non ergonomica e mantenuta per molto tempo, da errata
scelta degli arredi e disturbi all’arto superiore (tendiniti, epicondiliti,
sindrome del tunnel carpale) da movimenti rapidi e ripetitivi; uso continuo del
mouse, digitazione rapida
·
Affaticamento
visivo ad esempio bruciore e lacrimazione agli occhi, senso di fastidio alla
luce, visione annebbiata, stanchezza alla lettura, mal di testa
3. MISURE DI PROTEZIONE E PREVENZIONE DA ATTUARE:
·
Prevedere una
modifica della sistemazione dell’arredo e della postazione al VDT
3.2
Programma di attuazione delle misure di prevenzione e protezione
La programmazione delle misure per il miglioramento
nel tempo dei livelli di sicurezza è stato stabilito sulla base dei diversi
livelli di rischio ed è stato associato al programma di informazione specifico
che si è sviluppato nel corso del 1999 – 2000 – 2001 - 2002 - 2003 su programmi
specifici promossi da ………………………………. (in allegato copia del materiale
utilizzato).
3.3
Presidi di Pronto Soccorso
La sede della Scuola ......... è dotata di presidi
sanitari indispensabili per prestare le prime cure ai lavoratori feriti o
colpiti da malore improvviso. Detti presidi sono contenuti nella cassetta di
Pronto Soccorso ubicata sia in cucina che negli uffici amministrativi.
Le cassette di Pronto Soccorso sono di nuova
concezione, corrispondenti alle nuove norme e contenenti tutti i presidi
farmaceutici necessari a prestare le prime cure.
Negli altri casi viene interpellato immediatamente il
posto pubblico permanente di Pronto Soccorso per un pronto intervento. I numeri
telefonici di emergenza sono i seguenti:
· OSPEDALE (Pronto soccorso - guardia medica) Tel. ………….
· EMERGENZA MEDICA Tel. 118
. VIGILI DEL FUOCO Tel. 115
3.4 Emergenza e antincendio
Per quanto riguarda le procedure generali di emergenza
quelle contenute nel presente documento hanno lo scopo di indicare al personale
le norme generali di comportamento da seguire e fornire le informazioni
necessarie per fronteggiare le diverse situazioni di emergenza che si possono
verificare.
Si fa comunque riferimento al PIANO EMEGENZA più
dettagliato allegato al presente documento.
Casi di emergenza
I casi di emergenza hanno luogo quando si verifica
all'interno dello stabile qualsiasi fatto anormale che possa costituire fonte
di pericolo per il personale e/o per gli impianti e/o per l'ambiente interno od
esterno.
I principali casi possono essere così schematizzati:
a) Incendio
b) Infortunio/ malore
c) Mancanza di energia elettrica
d) Fuga di gas/ vapori tossici/ nocivi/
corrosivi/ infiammabili
e) Esplosione/ scoppio/crollo
g) Calamità
naturali (alluvioni, scariche atmosferiche, trombe d’aria, frane, nevicate
eccez., etc.)
Classi di
emergenza: i vari casi di emergenza, a
seconda della natura, tipo ed entità del pericolo, possono essere ricondotti
alle due seguenti classi:
¨ EMERGENZA LOCALE,
quando si presenta una situazione di emergenza le cui conseguenze si
prevedono limitate ad una zona ristretta e circoscritta e che non presenta
rischi per l'intero stabile
¨ EMERGENZA GENERALE, quando si presenta una emergenza
le cui conseguenze possono interessare l'intero stabile o quando un'emergenza
inizialmente a carattere locale tende ad estendersi.
3.5
Riunione periodica di Prevenzione e Protezione dai Rischi
La valutazione dei rischi sarà oggetto di riesame e/o
di revisione durante una riunione di prevenzione e protezione dai rischi che si
terrà ogni anno o su richiesta dei dipendenti.
3.6
Allegati:
P
Lettera di Comunicazione a
ASL e Ispettorato Lavoro
P
Lettera richiesta Schede di
Sicurezza
P
Schede Sicurezza dei
prodotti
P
Copia del materiale di
informazione consegnato ai lavoratori
P
Licenza d’uso e agibilità
dei locali
P
Dichiarazione conformità
impianto elettrico e planimetrie
P
Modello B di verifica
impianto di messa a terra
P
Verifica periodica
estintori e montacarichi
P
Contratti di manutenzione
macchine ed attrezzature
P
Contratti di affitto e
relativi all’immobile
P
Contratti con imprese in
appalto (art.7 del D.Lgs.626/94)
P
Piano di Emergenza -
Evacuazione
3.7
Nota finale
Il presente documento è stato elaborato nel corso del
1996 e riaggiornato nel 1999, nel 2001, 2004 .
Tale documento verrà rielaborato in occasione di
modifiche delle attività lavorative e nuove assunzioni significative ai fini
della sicurezza e della salute dei lavoratori.
…………….., ………………. 2004
Il datore di lavoro:
.........................................................
Il Responsabile Servizio di Prevenzione e Protezione
…………………………………………….
Per presa visione
Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza:
………………………………………